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Vivere meglio con il metodo Antistronzi

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il_metodo_antistronziTempi duri per i lavoratori dipendenti. Dopo che la Cassazione ha infatti definito il mobbing un illecito civile e non un reato – poiché non previsto dal codice civile – chi subisce umiliazioni e angherie sul luogo di lavoro, può solo rassegnarsi a fare causa e chiedere il risarcimento del danno. A tutti quelli che sono bersagliati da torture psicologiche, emarginazione e vessazioni di ogni tipo, non resta quindi che leggere il nuovo vademecum fresco di stampa di Robert I. Sutton: Il Metodo Antistronzi.

Dopo tutto il sottotitolo che recita: «Come creare un ambiente di lavoro più civile e produttivo o sopravvivere se il tuo non lo è», la dice lunga su un libro diventato in brevissimo tempo un bestseller che ha venduto negli USA un milione di copie, in Germania 40.000 e che in Italia siamo sicuri troverà terreno fertile. Il libro di Sutton, titolare a Stanford della cattedra di tecnica aziendale innovativa, è dedicato a chi sul posto di lavoro subisce abusi da parte di superiori o colleghi. Il volume, edito dalla giovanissima Elliot Edizioni e inserito nella collana Antidoti, affronta il problema del mobbing esaminando le conseguenze economiche che esso può provocare alle aziende. «Gli stronzi» un termine che secondo l’autore non consente eufemismi «provocano danni enormi non solo alle loro vittime, ma anche alla performance aziendale nel suo complesso, a tutti quelli che ne subiscono di riflesso gli effetti, e non ultimo a se stessi». Ma il libro non si limita solo alla sola analisi della situazione, ma fornisce suggerimenti pratici sia ai dipendenti che al manager per creare un luogo di lavoro vivibile e produttivo. Le vittime del “lavoro molesto”, senza per questo cadere in vittimismi o stress fantozziani che a volte confondono il confine tra “mobbizzazione” e semplice disagio, hanno dunque un arma in più. Se invece pensate che la goffaggine di Fantozzi non c’entri e siete convinti, prove alla mano, di essere emarginati, relegati ad un’inattività forzata o a mansioni eccessive, controlli esorbitanti o ancor meglio dequalificati, non vi resta che impugnare il libro di Sutton e ricavare qualche notizia da poter applicare per lavorare in pace e dunque vivere meglio.
Per concludere una piccola curiosità che vale la pena di essere citata e che riguarda l’etimologia della parola mobbing. Questa parola, derivante dall’inglese “to mob” assalire con violenza, indica l’esclusione di un individuo dal suo branco e fu usata per descrivere il comportamento aggressivo di alcune specie di uccelli. Successivamente il termine mobbing fu utilizzata negli anni ’80 dallo psicologo svedese Heinz Leymann che lo usò per le relazioni umane. Se dopo questa breve precisazione, pensate alle vostre lunghe e interminabili giornate lavorative, ai duri e aspri rapporti con i vostri colleghi e vi sentite a ragione esclusi, emarginati, assaliti con violenza come gli uccellini in questione, allontanati dai suoi compagni… allora non vi resta che impugnare il manuale contro tutti gli “stronzi”, dal 31 agosto in libreria a 14 euro. Tutto sommato costa molto meno di un incontro con un avvocato o peggio ancora di una seduta dallo psicologo.
di Cristina Leti

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